La zona di produzione del Dolcetto d’Acqui Doc comprende l'intero territorio dei comuni di Acqui Terme, Alice Bel Colle, Bistagno, Cartosio, Cassine, Castelletto d'Erro, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Denice, Grognardo, Melazzo, Montechiaro, Morbello, Orsara Bormida, Ponti, Ponzone, Ricaldone, Rivalta Bormida, Sezzadio, Spigno Monferrato, Strevi, Terzo e Visone, tutti in provincia di Alessandria, zona collinare che si trova nella parte più meridionale del Piemonte, a ridosso dell'entroterra ligure.
Il Dolcetto d'Acqui, infatti, viene prodotto nell'Alto Monferrato, un'area viticola che si sviluppa prevalentemente intorno ai due centri maggiori di Acqui Terme e di Ovada, ed è ottenuto dal vitigno omonimo, che si presume originario di questa zona, anche se la sua storia è abbastanza complessa. I primi documenti relativi al Dolcetto risalgono alla fine del '700, quando nelle “Istituzioni” del Conte Nuvolone, vicedirettore della Società agraria di Torino, si parlava di un vino denominato “Dosset”. Il Dolcetto è ritenuto dolce dai profani, mentre si tratta di un vino assolutamente secco e con sapore leggermente amarognolo; in realtà è l'uva da cui deriva ad essere molto dolce, tanto da essere stata apprezzata in passato come ottima uva da tavola.
Viene prodotto anche nella tipologia Superiore.
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Aspetto |
Colore rosso rubino intenso con tendenza al rosso mattone con l'invecchiamento. |
Profumo |
L'odore è vinoso, attenuato, caratteristico. |
Gusto |
Il sapore è asciutto, morbido, gradevolmente mandorlato o amarognolo. |
Gradazione |
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 11,50% vol e di di 12,50% vol per la tipologia Superiore. |
Età ottimale |
La tipologia Superiore deve essere sottoposta ad un periodo di invecchiamento minimo obbligatorio di almeno un anno, a decorrere dal 1° gennaio successivo all'annata di produzione delle uve. |
Calice e servizio
Abbinamento con i cibi